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Skam Italia 6, Recensione: il manifesto della Gen Z

di Martina Bellantuono

Pubblicato il 2024-01-22

La nuova stagione di Skam, tra politica e DCA, ci racconta la storia di Asia.

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Skam Italia è finalmente ritornato su Netflix con una nuova stagione. La serie si ormai radicata da anni nel cuore di tutti gli spettatori grazie alla spontaneità e semplicità con cui tratta temi delicati che rispecchiano le nuove generazioni. Dopo una discussa quinta stagione con protagonista Elia (Francesco Centorame), Skam sceglie di passare il testimone ad Asia, interpretata da Nicole Rossi, alla sua prima performance attoriale.

Asia è una new entry, presentata solo nella scorsa stagione. Il suo personaggio, testardo e rivoluzionario, impegnato nella corsa come rappresentante d’istituto, deve fare i conti però con la fragilità del suo corpo. I disturbi alimentari, infatti, sono il delicato tema trattato da Skam 6.

Per Skam la sesta stagione è un nuovo inizio: personaggi del tutto nuovi o solo abbozzati nella quinta stagione, diventano i protagonisti. Se questo fa arricciare il naso ai più tradizionalisti, dall’altra parte Asia riesce a conquistare il pubblico con la sua problematica che affligge una fetta sempre maggiore di ragazzi.

Skam 6

Skam 6: di cosa parla?

Asia e il gruppo delle Rebelde (Viola, Rebecca e Fiore) cercano di mandare avanti la loro campagna elettorale presso l’Istituto Kennedy. L’obiettivo è contrastare gli attuali rappresentanti con tendenze neofasciste. La sesta stagione si apre proprio con una sequenza mirata ad evidenziare le radici di questa tendenza politica presente anche nei giorni nostri.

Ad entrare nel gruppo delle Rebelde, composto anche da Elia e Munny, ci sarà Giulio (Andrea Palma), misterioso ragazzo di Ciampino appena trasferitosi. Giulio cercherà di conquistare il cuore di Asia, già occupato da Ben, il suo ragazzo che sta trascorrendo l’anno all’estero.

Asia però non dovrà solo fare i conti con questo triangolo amoroso e con la lotta politica, dovrà capire a sue spese quanto sia fragile e frangibile la sua corazza. Dovrà accettare e far accettare agli altri il suo disturbo alimentare.

Skam 6

Tra politica e DCA

Skam è sempre stata diretta in tutto quello che voleva dire; là dove le altre serie si limitano a raccontare argomenti ispidi in maniera velata o didascalica, Skam è sempre riuscita ad essere genuina. E anche in questa sesta stagione non ha paura di descrivere tutto senza filtri. Il tema politico funge da sfondo per raccontare la storia di Asia, che è la stessa storia di tante ragazze adolescenti e non.

Skam 6

Ne avevamo davvero bisogno?

Il modo di raccontare di Skam, arrivando dritto a noi, facendoci sentire vicini alla situazione e facendoci immedesimare nei vari personaggi, non è cambiato. Il problema di Skam 6 però è che, nonostante la profondità dei temi, noi spettatori fatichiamo ad empatizzare con i nuovi protagonisti poiché troppo legati ai personaggi delle precedenti stagioni.

Ed ecco che il compleanno di Elia ed altre poche sequenze fuori dalla scuola ci fanno brillare gli occhi perché vediamo tutto il cast originario cui siamo affezionati e di cui vogliamo sentir parlare. Purtroppo per una questione di diritti, Skam Italia non può raccontare le storie di personaggi come Silvia o Federica; ma a quel punto ci viene spontaneo domandarci se ha effettivamente senso proseguire una serie ormai snaturata poiché priva di quel cast che l’ha resa cult per la Gen Z.

6.5
Skam 6 affronta la questione delicata dei disturbi alimentari su uno sfondo politico. La protagonista è Asia che ci è stata presentata solo nella scorsa stagione. Il modo di raccontare di Skam, in maniera spontanea e diretta, è rimasto invariato. Purtroppo però ci viene difficile empatizzare del tutto con i nuovi protagonisti perché sentiamo la mancanza del cast originario. Forse aveva più senso fermarsi prima…

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