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Assassin’s Creed Mirage, Recensione: un discreto ritorno alle origini

di Daniele Dituri

Pubblicato il 2023-10-12

Assassin’s Creed raggiunge con Mirage il tredicesimo capitolo principale della saga e non servono di certo spiegazioni per capire come mai questa serie sia riuscita a sopravvivere dal 2007 fino ad oggi. Negli anni Ubisoft è riuscita a creare capolavori come la saga di Ezio Auditore. Sono usciti poi titoli apprezzati quasi all’unisono come Assassin’s …

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Assassin’s Creed raggiunge con Mirage il tredicesimo capitolo principale della saga e non servono di certo spiegazioni per capire come mai questa serie sia riuscita a sopravvivere dal 2007 fino ad oggi. Negli anni Ubisoft è riuscita a creare capolavori come la saga di Ezio Auditore. Sono usciti poi titoli apprezzati quasi all’unisono come Assassin’s Creed Black Flag o gli ultimi Odyssey e Valhalla. Purtroppo però anche titoli decisamente più deludenti come Unity e Syndacate, oltre a giochi poco convincenti di altre saghe.

Scrivo questa recensione da grandissimo appassionato della saga. Ricordo ancora il giorno che ricevetti per Natale la mia Xbox 360 e Assassin’s Creed 2. La serie degli assassini di Ubisoft avrà per sempre uno spazietto speciale nel mio cuore e il secondo capitolo lo reputo ancora oggi come uno dei migliori videogiochi a cui io abbia mai giocato. Proprio per questo ho approcciato questo titolo con grandissime speranze, ma anche con altrettante preoccupazioni.

Alla scoperta degli Occulti

Nella parte seguente NON saranno presenti spoiler riguardanti Assassin’s Creed Mirage ma esclusivamente spoiler riguardo Assassin’s Creed Valhalla e Origins.

Cenni ad altri titoli

Assassin’s Creed Mirage è ambientato nove secoli dopo Origins, titolo nel quale osserviamo la fondazione della confraternita degli Occulti da parte di Bayek e Aya. È ambientato invece circa vent’anni prima di Valhalla, titolo in cui incontriamo per la prima volta Basim. In Valhalla Eivor farà la conoscenza di Basim, membro dell’Ordine degli Occulti, recatosi in Inghilterra per combattere un Ordine molto potente con nemici in comune con il clan del corvo di Eivor. Proseguendo nel titolo vichingo avverrà un colpo di scena riguardante Basim molto importante che preferiamo farvi scoprire autonomamente.

Ubisoft dichiara ovviamente che la narrativa di Assassin’s Creed Mirage può essere pienamente apprezzata anche senza conoscenze preliminari del franchise, noi però non ci troviamo completamente d’accordo. Sicuramente la trama risulterà più che comprensibile ma senza aver giocato Valhalla il titolo risulterà uno spin-off qualunque senza grosse motivazioni di essere.

La storia di Basim

In Assassin’s Creed Mirage seguiremo le avventure di Basim, da prima di entrare nell’ordine degli Occulti fino alla sua trasformazione in maestro assassino. Il titolo dopo poche ore vi permetterà di scegliere la vostra prossima vittima. Esclusa la prima, potrete scegliere l’ordine delle missioni da seguire come volete. Nonostante queste scelte la narrazione sarà per lo più lineare e seguirà una struttura vagamente simile al primo Assassin’s Creed. Per struttura simile non intendiamo ovviamente sempre le stesse identiche e tediose missioni per ogni vittima, come nel primo capitolo. Piuttosto la caratteristica modalità di indagini da svolgere assieme ad altri assassini per ogni nemico principale.

Secondo noi la trama è abbastanza interessante, nulla di strepitoso ma sicuramente godibile. La massiccia presenza degli assassini farà poi molto piacere ai fan di vecchia data. Baghdad risulterà poi stilisticamente molto bella e non farà pesare anche eventuali camminate lungo la città.

Un buon Stealth compensa un combattimento mediocre?

Il ritorno al passato non si è limitato ad inserire in modo importante gli assassini, ma anche nell’impostare il gameplay quasi totalmente sullo stealth. Il titolo porterà il giocatore a preferire quasi nella totalità delle volte l’approccio furtivo.

Meccaniche principali

Il gameplay si basa su attacco leggero, attacco pesante, parata e schivata. Al contrario dei titoli precedenti attacco leggero e pesante si baseranno sulla pressione singola o prolungata del dorsale destro. Le armi saranno poi due, spada e pugnale, ma saranno alternate automaticamente da Basim in base alla combo. Lo stile di combattimento risulterà quindi sempre lo tesso senza dare troppa scelta al giocatore. La parata invece si baserà completamente su parry. Non potrete quindi tenerla attiva durante un combattimento ma solo provare a respingere con il giusto tempismo gli attacchi nemici.

Sono poi presenti vari strumenti utili per organizzare le vostre missioni stealth. Ognuno di esso permette di uccidere, stordire o distrarre i nemici dalla distanza. Proprio per l’animo furtivo del gameplay non saranno invece presenti strumenti utili per gli scontri viso aperto.

Albero delle abilità Mirage

Presente poi un albero delle abilità che vi permetterà di potenziare il vostro assassino proseguendo nel titolo. Non si potranno sbloccare particolari poteri in stile Assassin’s Creed Odyssey ma solamente dei leggeri potenziamenti per Basim.

Ultima meccanica importantissima che debutta in Assassin’s Creed Mirage è il focus. Si tratta di un’abilità di Basim che vi permetterà di fermare il tempo e scegliere un numero di bersagli da uccidere in sequenza senza che nessuno possa accorgersene.

Modalità focus Mirage

I primi problemi

Come visto nella sezione precedente, Assassin’s Creed Mirage presenta quasi la totalità delle meccaniche incentrate sullo stealth. L’approccio corretto che consiglia anche Ubisoft è infatti quello. Il problema sorge però quando proverete a svolgere missioni con la forza bruta. La difficoltà salirà vertiginosamente. Ritrovarvi accerchiati da cinque o sei nemici risulterà una situazione estremamente complicata portandovi spesso alla fuga se non addirittura alla desincronizzazione.

Il combattimento risulta poi davvero macchinoso e pieno di incertezze. Ci è capitato spesso di sbagliare a colpire o parare un nemico per colpa del lock non preciso. Dopo un parry potrete poi uccidere un nemico in un colpo. Spesso però nonostante venga fuori la grafica del tasto da premere per finire il nemico, Basim andrà completamente a caso contro altri nemici ignorando l’avversario stordito. Poi il feedback del combattimento risulterà spesso pessimo. I nemici non reagiranno sempre ai colpi ricevuti, perdendo vita ma non facendo nessuna animazione per il colpo subito. La sensazione generale sarà quella di un combattimento contro nemici incorporei.

Altro dettaglio di cui si è parlato parecchio nelle ultime settimane è la deludente IA dei nemici. Ci troviamo sicuramente d’accordo sul fatto che gli NPC non siano esattamente intelligenti. La qualità generale non risulta però così lontana dagli altri capitoli della saga. Questo problema non penalizzerà quindi più di tanto il titolo. Rende forse lo stealth leggermente più semplice, ma con un ritocco della difficoltà potrete risolvere abbastanza.

Struttura di Mirage

Assassin’s Creed Mirage basa il proseguimento della trama su un menu indagini simile, in forma ridotta, a quello presenta in Assassin’s Creed Valhalla. Saranno presenti nelle indagini vari misteri da scoprire e vittime da trovare e uccidere. Le indagini si divideranno in delle macroaree in cui per iniziare ad indagare dovrete prima recarvi nello studio di un occulto, studi particolarmente simili alle dimore degli assassini del primo capitolo. Una volta recati nello studio troverete un occulto che vi darà vari dettagli sulle missioni.

L’individuazione di un nemico principale passerà dall’uccisione di un paio di altri nemici inferiori, che dovranno a loro volta essere trovati con delle indagini. Nonostante questa meccanica risulti leggermente ripetitiva riesce però a non essere fastidiosa. In Assassin’s Creed 1 la struttura delle indagini era molto simile a Mirage. Il vero problema del primo capitolo erano le missioni tutte completamente identiche. Per fortuna in Mirage queste missioni varieranno molto sia in tipologia che in ambientazione.

Per terminare la trama del titolo, completare quindi tutto il menu indagini, saranno necessarie circa 12/13 ore, aggiungendo però qualche missione secondaria e un’esplorazione più approfondita non sarà difficile arrivare alle 20 ore.

Secondo noi la durata è praticamente perfetta per un gioco di questa tipologia, evitando quindi di aggiungere una miriade di missioni principali utili solamente a rendere un gioco più lungo, ma spesso molto più noioso.

Un titolo poco rifinito

Assassin’s Creed Mirage è un titolo cross gen e si vede. Si nota come il titolo sia stato pensato fin dall’inizio per girare su PS4 e Xbox One. Graficamente risulta un buon titolo, a maggior ragione giocato a dettagli alti su PC, non risulta però un’evoluzione rispetto al precedente capitolo uscito ormai da tre anni. Anzi spesso l’impatto visivo che offrie Valhalla risulta addirittura migliore. Se le texture dei due titoli sono simili, con Mirage che forse offre qualcosina in più, è la gestione degli effetti di luci e ombre che ci ha lasciati perplessi. Valhalla offriva degli scenari stupendi, proprio grazie ai suoi incredibili effetti di luce che rimbalzavano sulla neve o passavano attraverso le foglie degli alberi. In Mirage questo non succede, non vi saranno mai momenti particolarmente belli graficamente.

Tecnicamente risulta poi molto incerto. Come già detto per i combattimenti, anche il parkour e alcune animazioni sembrano poco rifinite. Arrampicandovi capiterà spesso di rimanere bloccati nonostante la presenza di una sporgenza a pochi metri. Ancora peggio capiterà di salire su dei muretti molto bassi da cui però Basim non vorrà scendere per non si sa quale motivo. Parlando invece delle animazioni sarà frequente vedere nemici uccisi senza nemmeno colpirli, uccisioni furtive in cui il nemico cade prima di morire e molti altri problemi vari.

6.5

Assassin's Creed Mirage risulta un apprezzatissimo ritorno alle origini. Soffre però di problemi tecnici più che evidenti. Non si tratta tanto di bug, poiché in questo senso il titolo si comporta anche bene, ma una cura generale davvero troppo approssimativa. Per esempio, il buon feedback delle armi che presentava Valhalla è completamente sparito in Mirage. Le animazioni sono poi peggiori rispetto a moltissimi altri titoli di Ubisoft stessa. Se aggiungiamo poi una trama carina ma nulla più il risultato è un titolo a malapena discreto. Consigliamo quindi la prova del titolo ai fan più accaniti della saga, non possiamo dire però di essere rimasti completamente soddisfatti dalle avventure di Basim.

  • Durata del titolo perfetta
  • Ritorno alle origini degli assassini
  • Tecnicamente approssimativo
  • Combattimenti realizzati male

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