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I Am Groot 2, Recensione: una seconda stagione adorabile

di Francesco Schinea

Pubblicato il 2023-09-06

Baby Groot torna su Disney Plus con la seconda stagione di I Am Groot.

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Lo avevamo visto pochi mesi fa prendere parte all’ultimo viaggio dei Guardiani della Galassia, nel capitolo conclusivo della trilogia di James Gunn. Oggi l’alberello dei Marvel Studios torna nella sua versione più dolce e irriverente. Baby Groot è il protagonista della seconda stagione di I Am Groot, disponibile su Disney Plus.

La serie creata da Kirsten Lepore propone cinque nuovi corti animati, dalla durata complessiva di circa 20 minuti. Questi si vanno ad aggiungere ai cinque episodi della prima stagione, continuando ad esplorare la crescita del personaggio.

I Am Groot racconta il percorso di maturazione dell’alberello, nel periodo compreso tra il secondo capitolo dei Guardiani della Galassia ed Avengers: Infinity War. La serie, attraverso una serie di situazioni bizzarre, mostra la trasformazione da bambino ad adolescente del piccolo eroe Marvel. Il risultato è ancora una volta sorprendente.

Un piccolo eroe nello spazio

La serie prosegue sulla falsariga della prima stagione. Il protagonista si ritrova in cinque situazioni ben diverse fra loro, ma viene sempre mostrato, a tutti gli effetti, come un bambino che attraverso le proprie esperienze impara a conoscere il mondo.

Se nella prima puntata impara cosa voglia dire prendersi cura di un piccolo animale, nelle successive lo vediamo imparare ad usare l’olfatto, costruire un pupazzo di neve (ed imparare a non fidarsi della tecnologia!), comprare un gelato da un furgoncino intergalattico. Il tutto si conclude con un finale di stagione alla Indiana Jones in “Groot e la Grande Profezia” , il corto più ambizioso di questa stagione.

Cinque contesti differenti ma accomunati dalla capacità di far sorridere. Non potendo contare su un protagonista in grado di esprimere a parole le proprie emozioni, I Am Groot lo fa attraverso i movimenti e le ambientazioni. Piccole gag che funzionano, con pianeti innevati, templi e le navi dei Guardiani a fare da contorno. Ciò che manca è solo la volontà di sperimentare maggiormente, di aggiungere qualcosa in grado di elevare ulteriormente la serie.

I Am Groot merita di essere vista?

Sì, I Am Groot merita una chance. Si tratta del prodotto meno pretenzioso e meno importante a livello di continuity. Non succede niente che vada ad influire sul sempre più caotico universo Marvel (e questo è già un enorme punto a favore), riportandoci anzi al periodo della Saga dell’Infinito.

I corti non hanno alcun obiettivo se non quello di intrattenere, divertire e raddolcire lo spettatore. Ma soprattutto stiamo parlando di cortometraggi: preferiamo di gran lunga i 20 minuti di I Am Groot alle quasi 5 ore di Secret Invasion. Una durata che non ci permette di analizzare a fondo alcuni aspetti interessanti, ma che ben si addice allo scopo della serie.

D’altro canto stiamo pur sempre parlando di un prodotto che sembra nato più come mossa di marketing che per altro. La possibilità di sfruttare uno dei personaggi più amati per puntare ad un pubblico il più ampio possibile. Manca quella magia che solo i Guardiani della Galassia, insieme, possono offrire.

Dal punto di vista tecnico non ha invece molto da invidiare alla saga live-action. Una CGI di buon livello rende I Am Groot una serie piacevole da guardare. 20 minuti da gustarsi in attesa dei prossimi prodotti dei Marvel Studios in arrivo nei prossimi mesi.

7
I Am Groot si conferma un esperimento riuscito per i Marvel Studios. Cinque corti animati brevi, tecnicamente ottimi ed in grado di divertire, esplorando la crescita del piccolo eroe. Semplice ma efficace.

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